Circa il 10% del territorio italiano è protetto, fra Parchi Naturali, Oasi WWF e Lipu e Riserve naturali, ma ancora molto c'è da fare. Le Oasi possono essere viste non solo da un punto di vista conservazionistico della natura, ma come un complesso "imprenditoriale" che può dare anche opportunità di lavoro, soprattutto in questi periodi di contingenza: tanti ruoli servono in un ambiente di questo tipo, sia scientifiche che non.
All'interno di un'Oasi può inserirsi il Direttore o l'operatore Panda, piuttosto che il volontario WWF che si occupano di gestire l'Oasi con la conservazione dell'area e facendo visite guidate ai visitatori, il guardiano che porta in tour i bambini e si occupa della sicurezza, il giardiniere che si assume il compito di mantenere pulite e presentabili le aiuole intorno alle biglietterie e agli uffici; ma anche negozi di artigianato e di alimentari, dove i proprietari si prendono la responsabilità di vendere prodotto utilizzando le risorse che offre l'Oasi, sia alimentari sia come oggettistica artigianale. In questo modo il visitatore dopo la bellissima giornata nell'Oasi è spinto ad acquistare qualcosa di pertinente al luogo in cui è stato.
Quindi, le Oasi sono da considerare non solo come protezione naturalistica, ma anche come fonte socio-economica importante; le 120 Oasi del WWF stanno puntando a sensibilizzare gli enti pubblici e l'opinione pubblica (scusate la ripetizione di parola), per riuscire in questo intento.
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