Abbiamo scritto di alberi e foresta, parliamo anche degli animali che possiamo trovare nel Parco.
Fra quelli di maggior interesse mediatico, gli ungulati la fanno da padrone con il 
Cervo (Cervus elaphus), il più rappresentato: nonchè il simbolo del Parco. Questo animale è imponente e può arrivare anche a 190kg di peso nel maschio, diciamo il più grande ungulato europeo insieme all'
Alce. Non mancano i 
Caprioli (Capreolus capreolus), con maggiore densità nella Val Venegia dove la popolazione di Cervo è meno importante, infatti a differenza dal resto della Val di Fiemme, il Parco di Paneveggio ha una minor densità di Caprioli a favore di un'importantissima popolazione di Cervo. Fra i caprini, amanti delle alte quote, con prevalenza sulle Pale di San Martino e sul Lagorai troviamo i 
Camosci (Rupicapra rupicapra): negli ultimi tempi la popolazione del Parco si è ridotta a causa della 
rogna sarcotipica, malattia che colpisce prevalentemente i caprini. Un altro rappresentante di questa sottofamiglia dei 
Bovidi è senz'altro lo 
Stambecco (Capra ibex), oggetto di un'operazione di reintroduzione che va avanti dal 2000 e che a causa della stessa malattia che ha minato la popolazione di Camoscio, ha subito qualche rallentamento (vi rimando a leggere l'intervista a Piergiovanni Partel qualche post più sotto).
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| Foto personale; Cervi del recinto di Paneveggio | 
 Per quanto riguarda l'avifauna la regina dei cieli è senz'altro l'
Aquila reale (Aquila chrysaetos): la popolazione del Parco è buona e negli ultimi anni in crescita, io personalmente ogni volta che faccio un giro nel Parco ne vedo almeno una. Sono presenti tutti e 5 i tetraonidi di montanga: 
Gallo cedrone (Tetrao urogallus),
 Gallo forcello (Lyrurus tetrix), 
Coturnice (Alectoris graeca), 
Pernice bianca (Lagopus muta)
 e
 Francolino di monte (Tetrastes bonasia). 
Ci sono circa 80 specie di uccelli nidificanti come molti picchi tra cui il 
Picchio nero (Dryocopus martius), 
Picchio rosso maggiore (Dendrocopus major),
 Picchio tridattilo (Picoides tridactylus), 
Picchio muratore (Sitta europea) e 
Picchio verde (Picus viridis). Molti silvidi tra cui il 
Regolo (Regulus regulus), oppure i Paridi come la 
Cinciallegra (Parus major), 
Cinciarella (Cyanistes caeruleus), 
Cincia dal ciuffo (Parus cristatus),
 Cincia mora (Parus ater), 
Cincia bigia alpestre (Parus montanus). Fra i Corvidi come non dimenticare la 
Nocciolaia (Nucifraga caryocatactes), che con il suo laborioso via vai da un Pino cembro all'altro si procura i pinoli di cui è ghiotta nascondendoli in numerose dispense che non tutte vengono ricordate, contribuendo alla proliferazione del Pino cembro sulle Alpi; il 
Gracchio alpino (Pyrrhicorax graculus), la bellissima 
Ghiandaia (Garrulus glandarius), il maestoso 
Corvo imperiale (Corvus corax), che con le sue dimensioni è in grado di difendersi perfino dall'Aquila reale.
Proseguendo con il resoconto della fauna del Parco ci sono altre specie molto interessanti come la 
Lepre variabile (Lepus timidus), la 
Marmotta (Marmota marmota), l'
Ermellino (Mustela erminea), la 
Volpe (Vulpes vulpes), il 
Tasso (Meles meles), fra i rettili il 
Marasso (Vipera berus), una Vipera particolare che si trova prevalentemente in montagna e fra gli anfibi cito volentieri la 
Rana temporaria (Rana temporaria), la 
Salamandra nera (Salamandra atra), la 
Salamandra pezzata (Salamandra salamandra), l'
Ululone (Bombina variegata).
Fra i grandi predatori vi rimando all'intervista di Piergiovanni Partel poco più sotto, in quanto le parole che potete leggere sono molto precise ed esaustive in merito.
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| Foto personale; Marmotta | 
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