Secondo alcuni studi effettuati dagli scienziati del Manua Loa Observatory nelle Hawaii i livelli di concentrazione di CO2 nell'atmosfera hanno quasi raggiunto quota 400 ppm (parti per milione), una cifra record mai registrata fino ad ora e che mette ancora più a rischio il clima del nostro pianeta.
L'imperativo mondiale è quello di ridurre le emissioni di CO2 nell'atmosfera perché questo incrementerà l'effetto serra e porterà ad un clima più caldo sulla Terra; l'effetto serra è il fenomeno che causa principalmente il surriscaldamento globale: le radiazioni solari entrano nell'atmosfera si riflettono sulla superficie terrestre e non possono più andarsene perché trovano la cappa di anidride carbonica che le trattiene portando così a un riscaldamento della temperatura.
L'ultima volta che sul pianeta c'era una simile concentrazione di CO2 la temperatura si era alzata di circa 3-4°C e il livello del mare era da 5 a 40 m più alto di quello attuale, pertanto un valore così alto di CO2 può portare ingenti danni: siccità record, supertempeste e inondazioni molto frequenti.
Già adesso c'è difficoltà da parte dei governi (perfino stati ricchi come gli Stati Uniti) a far fronte alla siccità, ai cattivi raccolti e agli eventi meteorologici estremi; l'unica via percorribile è quella delle energie rinnovabili che riducono al minimo le emissioni di anidride carbonica e la conservazione delle foreste, contrastando i tagli e i disboscamenti sconsiderati, perché le piante, si sa, sono i polmoni del pianeta assorbendo una gran quantità di CO2; pertanto la palla deve passare ai governi con la speranza che si adoperino a cambiare trand, ma si sa, la palla è infuocata!!!
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