Premi play per ascoltare l'ultima puntata

lunedì 3 dicembre 2012

Lupo e orso due amici da aiutare!!!

Parlando di fauna italiana vengono in mente due specie particolari molto rappresentative, che sempre fanno notizia: l'Orso bruno (Ursus arctos) e il Lupo (Canis lupus). Queste due specie nella loro storia hanno passato moti momenti difficili e per entrambi il tempo migliore non è ancora arrivato.
Iniziando dal lupo, nel corso dei secoli ci sono stati tantissimi progetti di conservazione, soprattutto dagli anni '70 periodo in cui il lupo sembrava quasi scomparso dal territorio italiano; in questi anni fu avviata dal WWF l'operazione "San Francesco", un progetto dedicato interamente a questo grande predatore e che negli anni ha riscosso molti risultati positivi. Ancora oggi però circa il 10% della popolazione italiana finisce vittima di bracconaggio, trappole e bocconi avvelenati, ma uno dei pericoli maggiori sta nel randagismo dei cani. Ogni anno vengono abbandonati migliaia di cani da famiglie che li considerano veri e propri oggetti: una volta venuti a noia i cani vengono abbandonati come rifiuti; questo fenomeno ha creato veri e propri branchi di cani randagi che spesso vanno ad incrociarsi con piccoli branchi di lupi generando ibridi e facendo perdere al predatore la sua vera identità.
Il WWF nel merito della questione ha realizzato un progetto chiamato "LIFE Ibriwolf" dedicato a sensibilizzare il pubblico, esperti, tecnici e amministrazioni sulla gestione del randagismo e quindi convincere le persone con campagne e conferenze a non abbandonare i cani; inoltre, per il momento sono state prese in considerazione due aree campione della Toscana (Monte Amiata e Parco della Maremma) in cui c'è un vero e proprio controllo degli ibridi: una volta trovati vengono rimossi e trasferiti in aree faunistiche controllate come il CRASM WWF di Semproniano (GR).
Per quanto riguarda l'orso bruno la situazione è molto più complicata poichè in Italia la popolazione di questo plantigrade è veramente ai minimi: se ne contano 50 in Abruzzo (Orso marsicano) e circa 30 sulle Alpi concentrati soprattutto tra Trentino Alto-Adige e Friuli-Venezia-Giulia. Il numero esiguo di orsi in Italia è dovuto principalmente a frammentazione dell'habitat, alle pressioni dell'attività venatoria e dalla conflittualità con l'uomo. In particolare per quest'ultimo punto il rapporto uomo-orso non è mai stato idilliaco; da sempre il carnivoro è attratto dalle risorse umane, spesso entrando nelle fattorie e razziando, ma ancor più spesso è malvisto dall'uomo per leggende metropolitane anche perchè se si contano i danni da orso nella storia recente sono davvero esigui. Per questo motivo in passato si è cercato di trovare rimedio: la Provincia di Trento ad esempio aveva messo a disposizione dei proprietari di malghe e dei pastori un'assicurazione contro i danni da animale selvatico, stanziando un massimale da circa €300.000 per anno assicurativo, soluzione che ha riscosso successo ma che non ha di certo risolto la situazione all'orso, vittima sempre di cattivo giudizio da parte della gente e spesso preso a fucilate.
Anche per quanto riguarda l'orso il WWF sta portanto avanti il progetto "Life Arctos" atto alla conservazione del plantigrade; il progetto ha raggiunto importanti risultati ma ancora ci sono aspetti da limare, per esempio in Abruzzo era stato deciso un calendario venatorio che non considerava le esigenze ambientalistiche e ha portato le varie associazioni naturalistiche a presentare ricorso. Come se non bastasse a settembre in Val Rendena (Trentino) è stato trovato morto un orso vittima di bracconaggio. La strada è ancora lunga, tortuosa ma da perseguire per la salvaguardia di questi due splendidi animali.
Foto di http://www.news.giudicarie.com

Nessun commento:

Posta un commento