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domenica 23 dicembre 2012

Giusto tagliare i corni ai rinoceronti?

Uno dei problemi principali del Sud Africa è la caccia di frodo, soprattutto sugli elefanti e sui rinoceronti. In particolare su questi ultimi i dati che vi forniamo non sono di certo entusiasmanti, anzi: nel 2010 sono stati abbattuti circa 34 esemplari, nel 2011 circa 400, mentre quest'anno s'è superato quota 500. Numeri allarmanti che devono far riflettere e impongono al Governo Sudafricano di correre agli armamenti contro il bracconaggio.
Un corno di rinoceronte vale circa 60mila dollari al chilo, pertanto il buisness illegale che c'è intorno all'avorio di questi animali è notevole; uno dei rimedi pensati dal Governo Sudafricano è quello di tagliare il corno ai rinoceronti, rendendoli meno appetibili ai bracconieri. Nello Zimbawe venne già applicata questa procedura nel 1991, tagliando il corno a 70 individui di cui nel '93 ne rimanevano soltanto 2, gli altri 68 erano stati uccisi ugualmente dai bracconieri, perchè? La risposta viene dal fatto che il moncherino del corno che resta è la parte d'avorio più pregiata: pesa circa 5 chili e svolgendo l'operazione di poco sopra sono 300mila dollari, non poco direi. Questa soluzione, pertanto, non è da considerarsi valida, non solo per questo motivo, ma soprattutto per un motivo biologico; il corno dei rinoceronti è fondamentale per la loro vita, oltre a essere un prezioso strumento di difesa è un carattere sessuale secondario per i maschi, per il quale vengono o meno accettati dalle femmine oltre a rappresentare l'arma con cui si sfidano per il possesso degli harem.
Tagliare il corno ai rinoceronti quindi non è affar possibile, sia per un motivo prettamente biologico sia per il fatto che vengono uccisi lo stesso; l'unico modo per la loro conservazione è salvaguardare le aree in cui vivono, portare avanti progetti di reintroduzione e controllo serrato sul bracconaggio.
Foto di http://www.nationalgeographic.it

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