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martedì 20 novembre 2012

Parco delle Foreste Casentinesi: La Fauna

La fauna svolge un aspetto di notevole interesse nel Parco delle Foreste Casentinesi, soprattutto per quelle specie di maggior impatto mediatico e turistico come gli ungulati e i carnivori. Per quanto riguarda questi due ordini di mammiferi possiamo sottolineare la presenza di 5 specie di ungulati e della forte presenza del Lupo (Canis lupus). Per i primi citiamo il Capriolo (Capreolus capreolus), il Cinghiale (Sus scrofa), il Daino (Dama dama), il Cervo (Cervus elaphus) e il Muflone (Ovis musimon). L'aspetto che accomuna due di queste specie come il daino e il muflone è l'alloctonia al territorio: il cervide è stato introdotto in epoca storica trovando condizioni di habitat ottimali che gli hanno permesso di stabilizzarsi e diventare parte integrante delle fauna casentinese; il muflone è stato introdotto in epoca più recente: l'habitat che ha trovato non era idoneo a questa specie, pertanto al momento la sua popolazione è molto ridotta. Quest'ultimo caso, ma anche quello del daino, devono mettere in luce che la materia di introduzione (e non reintroduzione, si faccia attenzione a non confondere) è un tema da prendere con le molle, in quanto se una specie non ha mai vissuto in una determinata zona un motivo sicuramente ci sarà.
Una specie con notevoli presenze è il cervo, oggetto ogni anno di spedizioni di censimento del bramito, che coinvolgono, nel periodo di settembre-ottobre (stagione degli amori), sia gli addetti ai lavori sia numerosi giovani naturalisti e non.
Il lupo è certamente la specie con più impatto mediatico in questo Parco: infatti registra la popolazione più grande, forse, di tutto l'Appennino italiano. Anche in questo caso vengono svolti ogni anno censimenti per accertarne la densità, soprattutto per quanto riguarda le feci che indicano gli spostamenti di questo grande carnivoro. Qui trova un habitat ideale, privo di disturbi antropici e con numerose prede a sua disposizione, fra tutte il cinghiale.
Considerando l'avifauna è possibile osservare numerose specie di passeriformi, sia di impronta montana come il Rampichino alpestre e il Ciuffolotto, sia di impronta più mediterranea come la Sterpazzolina e lo Zigolo nero.
La quantità di specie di uccelli che troviamo in questi luoghi è dovuta in primo luogo alla presenza di foreste millenarie, soprattutto a faggio, in quanto numerosi passeriformi sono molto selettivi nella scelta delle cavità in cui costruire il nido, è il caso delle cincie (Cincia mora, Cincia bigia, Cinciarella, Cincia allegra) e dei picchi come il Picchio rosso maggiore, il Picchio rosso minore, il Picchio verde, il Picchio muratore e il più grande dei picchi, il Picchio nero presente in questa parte d'Italia dall'anno 2000 quando ci sono stati i primi avvistamenti e dove ha trovato un habitat ideale per nidificare e soffermarsi.
Di notevole interesse sono i rapaci con un'ottima presenza di Aquila reale, Falco pellegrino, Astore, Sparviere e Lodolaio; fra i notturni molto importante la presenza del Gufo reale che qui è ben rappresentato nonostante nell'areale italiano è considerata specie minacciata.
Per i naturalisti, però, oltre agli uccelli e ai mammiferi trovano sicuramente spazio gli anfibi, animali rari ed elusivi come la Salamandrina di Savi, endemica italiana e il Tritone alpestre.
Fra i rettili è bene ricordare la Vipera, il Colubro di Esculapio, il Colubro liscio, la Natrice e il Biacco; mentre per gli appassionati di entomologia le farfalle sono sicuramente le meglio rappresentate come per esempio la Rosalia alpina, specie endemica italiana che presenta colori veramente belli.
Foto di E.Centofanti http://www.parcoforestecasentinesi.it; Lupo


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