Il Fratino è un uccello limicolo della famiglia dei caradridi di piccole dimensioni: il maschio adulto pesa intorno ai 32-56 g mentre la femmina arriva anche a 69 g. Le parti superiori del maschio (livrea riproduttiva) sono grigio brunastro molto chiaro, con una sfumatura rugginosa più o meno intensa ed estesa su nuca e metà posteriore del vertice, le parti inferiori sono pressoché candide, a parte due tacche nere , allungate ma limitate ai lati del gozzo (la femmina è simile al maschio tranne qualche piccola variazione).
Di natura gregaria, soprattutto al di fuori della stagione riproduttiva, il fratino frequenta prevalentemente zone aperte, sabbiose o limose, con copertura erbacea assente o molto rada ed accesso all'acqua molto bassa (dolce o salmastra), particolarmente lungo le coste, preferendo le porzioni interne e retrodunali piuttosto che i tratti esposti alla marea. Per quanto riguarda l'alimentazione, il fratino si ciba prevalentemente di invertebrati come anellidi, crostacei e molluschi che cattura in zone umide con acqua bassa lungo le coste, oppure di insetti nell'entroterra.
Al di fuori della stagione degli amori forma gruppi molto numerosi, anche oltre il centinaio di individui, spesso anche con altre specie di caradriformi; la stagione riproduttiva avviene intorno metà marzo e si protrae fin verso metà agosto. Il fratino è di natura monogama, per quanto riguarda la riproduzione, manifestando un'alta fedeltà al partner e al sito di accoppiamento. Nidifica lungo litorali sabbiosi o ghiaiosi, dove occupa zone naturali quasi prive di vegetazione a monte della battigia e in zone umide costiere ricche di spazi aperti sabbiosi e argillosi (lagune, saline, stagni salmastri, anse fluviali, complessi deltizi).
In Italia è una specie migratrice e nidificante (stagione estiva) lungo coste peninsulari e insulari (Sicilia, Sardegna e alcune isole satelliti), con popolazione centro-meridionali e insulari parzialmente sedentarie.
Purtroppo questo caradride è minacciato da molte cause: distruzione, trasformazione e frammentazione dell'habitat di riproduzione, erosione marina costiera, mareggiate in periodo riproduttivo, disturbo antropico (balneazione, pulizia spiagge, mezzi fuoristrada) durante la nidificazione, uccisioni illegali, predazione di uova e pulli da parte di ratti, animali randagi, gabbiano reale e corvidi.
Charadrius alexandrinus; foto di http://spigolaturesalentine.files.wordpress.com |
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