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mercoledì 20 febbraio 2013

Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise: fauna

Oltre a lupo, orso marsicano e camoscio, nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise è presente una biodiversità faunistica fuori da comune; fra le categorie di vertebrati meno conosciute, ma molto interessanti ai fini conservazionistici sono gli anfibi, bioindicatori incredibili: essendo molto sensibili all'inquinamento e ai cambiamenti dell'ambiente offrono un segnale di qualità dell'ecosistema. Fra questo possiamo citare la Salamandra pezzata appenninica (Salamandra salamandra gigliolii), la Salamandrina dagli occhiali (Salamandrina tergiditata), entrambe localizzate in ambienti intatti e freschi come le faggete; l'Ululone dal ventre giallo (Bombina variegata pachypus) o il Rospo comune (Bufo bufo), presenti in vallate meno fredde; il Tritone punteggiato (Triturus vulgaris meridionalis) con alcune presente nel Lago Vivo, oppure il rarissimo Tritone crestato (Triturus cristatus camiflex) presente in acque stagnanti e poco mosse, entrambe queste ultime specie sono rare e di particolare interesse.
Fra i rettili è importante ricordare oltre ad alcune specie molto comuni in Italia come il Biacco (Coluber viridiflavus), la Vipera comune (Vipera aspis), l'Orbettino (Anguis fragilis), la Lucertola muraria (Lacerta muralis) e il Ramarro (Lacerta viridis) è importante citare alcune specie molto più rare come la Vipera di Orsini (Vipera ursinii), il Colubro liscio (Coronella austriaca) e una sottospecie di Biscia dal collare che vive in questi luoghi (Natrix natrix lanzai).
Per gli amanti del birdwatching, invece, le attrazioni non mancano come i rapaci fra cui spiccano Sparviere, Falco pellegrino, Astore, Poiana, Gheppio e l'Aquila reale: vero gioiello fra l'avifauna di questo luogo, presente con 2 o 3 coppie e di facile avvistamento sulle vette più alte del Parco; oltre ai rapaci altre specie di uccelli possono essere osservate come fra gli strigiformi Allocco e Barbagianni, molti corvidi fra cui la Ghiandaia nei boschi il Gracchio alpino e il Gracchio corallino sulle montagne. Fra i picchi il Picchio verde e i rarissimi Picchio di Lilford e il Picchio dorsobianco presenti solamente in alcune zone dell'Italia centro-meridionale. Nei luoghi più umidi si possono osservare tanti uccelli legati a questi ambienti come Airone cinerino, Germano reale, Ballerina gialla, Merlo acquaiolo e Svasso maggiore solo per citarne alcuni.
Abbiamo parlato nell'intervista di Lupo, Orso marsicano e Camoscio d'Abruzzo, ma di mammiferi sono presenti anche numerose altre specie, cominciando dagli ungulati il Capriolo e il Cervo, scomparsi negli anni '70 e poi reintrodotti nel Parco, oggi sono presenti con ottime densità; fra i felidi la Lince, animale elusivo e di difficile avvistamento ha una buona presenza nel Parco e spesso è possibile trovarne le tracce come quelle su terreni fangosi in cui si riconosce l'impronta di un felide di medie dimensioni con 6 polpastrelli, oppure i segni delle unghie sui tronchi degli alberi. Anche il Gatto selvatico è ben rappresentato contrariamente a quanto succede in altre zone d'Italia, anche questo animale è molto elusivo e di difficile avvistamento.
Di importante rilevanza sono i mustelidi rappresentati da Tasso, Martora, Faina, Puzzola europea e Donnola; fra i roditori invece è bene citare una variante dello Scoiattolo rosso, ovvero lo Scoiattolo meridionale (Sciuris vulgaris meridionalis) il quale rispetto al cugino più comune in Italia è di colorazione più scura, con lui l'ordine dei roditori è condiviso da Ghiro, Istrice, Moscardino e Arvicola delle nevi e naturalmente fra i carnivori insieme a Orso marsicano, Lupo, Lince e mustelidi come non scordare la Volpe, molto ben diffusa in questo territorio come del resto in gran parte d'Italia.
Fra i mammiferi una nota a parte la meritano i pipistrelli, ben rappresentati nel Parco e oggetto di particolari progetti di conservazione; questi animali coperti da pelo eppure capaci di volare grazie a delle modificazioni dell'arto superiore, hanno degli adattamenti incredibili: emettono ultrasuoni che rimbalzano sulla preda e ritornano al pipistrello, il quale grazie ad essi è in grado di localizzarla e di stabilirne la dimensione. Purtroppo cibandosi di insetti questi animali sono in pericolo di estinzione a causa di molti pesticidi usati nell'agricoltura e proprio per questo il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise ha posto su di esse un'attenzione particolare.
Infine citiamo una categoria di animali non considerata da molti quanto dovrebbe, ovvero gli insetti, i quali sono i maggiori responsabili della qualità dell'ambiente: con i loro comportamenti e con la loro interazione con il mondo circostante contribuiscono alla conservazione del territorio. Ci sono numerossissime specie di insetti nel Parco con molti endemismi (specie che vivono sono nel Parco), fra gli le categorie maggiormente rappresentate sono senz'altro i coleotteri e i lepidotteri (farfalle).
Orso marsicano; Foto di http://farm8.static.flickr.com



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