Va detto che intorno al porto di Piombino da anni è in discussione un progetto di adeguamento del porto stesso, con un aumento della profondità dei fondali fino a 15 m; questo progetto è stato bocciato più volte in quanto i fondali limitrofi hanno una quota più alta di profondità e inoltre l'escavo di un canale di accesso avrebbe comportato un grosso pericolo, poiché la zona è piena di metalli pesanti che in seguito ad uno scavo si sarebbero dispersi nell'ambiente generando ingenti danni.
La scelta di Piombino sta nell'idea di mantenere in Toscana i vantaggi economici della cosa: ditte che prendono i lavori di smantellamento e quindi posti di lavoro in più. Purtroppo sono tanti anche gli svantaggi, soprattutto per l'ambiente e per il turismo che sono fondamentali per il territorio e per il litorale tirrenico toscano. Lo smantellamento rischia di immettere in mare i fanghi escavati e le sostanze del drenaggio, con grosse conseguenze per l'ecosistema marino (siamo all'interno del Santuario dei Cetacei), per l'Arcipelago Toscano, per la pesca e per il turismo balneare. Detto questo è importante che il bando venga rivolto solo alle realtà italiane per garantire al nostro Paese l'investimento del lavoro che c'è da fare, ma allo stesso tempo è necessario tenere portare fuori dal Bacino del Mediterraneo tutte le scorie dello smantellamento in modo da non provocare danni al Mare Nostrum e a tutto quello che ne consegue, anche perché sta nell'interesse di tutti.
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