Per i Greci erano le isole Diomedee, in onore dell'eroe greco Diomede, Re di Argo ed esule dopo la guerra di Troia. Si narra che durante una tempesta gettò 3 pietre in acqua per dare rifugio a sè e ai propri compagni, da queste pietre nacquero queste isole. Alla morte di Diomede i compagni lo vollero seppellire qui e la dea Venere, impietosita dal loro dolore, decise di trasformarli in uccelli così che potessero vegliare per sempre sulla tomba del loro signore.
Gli uccelli menzionati nel mito sono le Berte maggiori (Calonectris diomedea), splendidi uccelli marini che nidificano in queste isole hanno un verso talmente struggente che si pensa fossero, secondo un'altra leggenda, le Sirene di Ulisse, che nella versione più arcaica non avevano il corpo di pesce ma di uccello.
Sono uccelli fantastici che vivono esclusivamente in mare, vanno sulla terraferma esclusivamente per riprodursi; purtroppo però questa specie è in pericolo a causa soprattutto della pesca illegale e intensiva che riduce sensibilmente le risorse alimentari delle berte, oltre a questo anche il turismo invasivo e non ecologico.
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