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sabato 19 gennaio 2013

Il carnivoro non praticante

Il Panda gigante (Ailuropoda melanoleuca) è stato scoperto nel 1876 nel cuore delle foreste montane della Cina da un missionario appassionato di natura Armand David. E' sempre stata una specie di dubbia collocazione tassonomica, troppo vegetariano per essere un carnivoro, troppo orso per essere un procione e troppo pacifico per essere qualunque cosa; per le caratteristiche genetiche e morfologiche è stato inserito nell'ordine dei Carnivori e nella famiglia degli Ursidi, in ogni caso rimane un orso un pò particolare: la sua dieta è costituita per il 99% da bambù e il restante 1% da piccoli invertebrati, piccoli uccelli e uova, fra l'altro ha una sorta di sesto dito che non è proprio un dito ma è il sesamoide radiale (presente in tutti i mammiferi) sviluppato da sembrare un dito che serve per maneggiare il bambù.
Da sempre è minacciato di estinzione e la situazione è molto critica, sia per la riduzione del proprio habitat, infatti un tempo popolava gran parte delle foreste della Cina, ma poi costretto a ritirarsi sulle montagne per il taglio incontrollato di bambù, sia per il bracconaggio, in quanto una pelliccia di panda è valutata €66.000,00, un vero bottino per i cacciatori di frodo. Attualmente l'habitat del panda sono le montagne dove ancora ci sono foreste di bambù e dove condivide i luoghi con altri animali interessanti come il leopardo delle nevi, i fagiani selvatici cinesi e il panda rosso.
Nell'ultimo censimento il numero di panda giganti in tutta la Cina è di 1.600, un dato critico (sebbene cresciuto negli ultimi anni) che è bene sottolineare e tentare con progetti di conservazione di incrementare. Da sempre il panda è simbolo del WWF che ogni anno investe in campagne e battaglie per la protezione di questo simpatico orsacchiotto ed una delle vittorie che di recente è riuscito ad ottenere è stata quella di sensibilizzare il governo cinese a proteggere il 60% dell'areale del panda con corridoi verdi che permettano lo scambio genetico fra gli individui nelle varie zone, sono circa 60 le aree protette realizzate in questo senso: quindi passi in avanti per un animale splendido, per un carnivoro non praticante.


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