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giovedì 6 marzo 2014

Le zone umide

Fra gli ecosistemi naturali più preziosi per biodiversità e paesaggio sicuramente le zone umide sono al primo posto: comprendono habitat davvero unici come boschi igrofili, laghi retro-dunali, paludi, lagune e torbiere per citare quelli che saltano prima all'occhio, ma non scordiamoci degli habitat umidi più piccoli come lavatoi e piccole pozze d'acqua.
La biodiversità di questi luoghi è davvero incredibile sia per quanto riguarda la flora, sia per quanto riguarda la fauna; i boschi igrofili di Frassino ossifillo, Ontano nero, Farnia e alcune specie di Pioppo (per citarne alcuni) danno all'occhio umano un paesaggio suggestivo e quasi fiabesco in quanto ciò che si para davanti a noi è un bosco allagato; le paludi con i classici canneti fatti da Cannuccia di palude, Fragmite e Falasco offrono riparo a numerose specie di uccelli che usano questi habitat per nidificare e per nascondersi; ma anche pozze d'acqua, piccoli stagni e lavatoi sono importanti, la vegetazione che si forma è molto utile per molte categorie di animali che la usano per deporre le uova come gli anfibi che le attaccano a piante subacquee o in posti riparati dalla vegetazione acquatica. Inoltre, le zone umide sono considerate gli "autogrill" per eccellenza degli uccelli migratori che percorrono rotte davvero lunghe e faticose, alcuni arrivano dal Nord Europa, altri dall'Africa e hanno bisogno di habitat ideali dove fermarsi, recuperare le forze, sfruttarne le risorse e perché no, magari trovare un luogo adatto alla nidificazione o allo svernamento.
Ma quali specie animali e vegetali si possono trovare nelle zone umide? Rimanendo in tema, l'avifauna è la parte più rilevante a livello mediatico, in quanto anche le principali misure di conservazione sono in ottica di salvaguardia degli uccelli migratori. Fra le categorie più importanti di volatidi sono da citare ovviamente gli Anatidi come il Germano reale, il Moriglione, il Mestolone, l'Alzavola, il Codone, la Canapiglia e tanti altri; poi gli Ardeidi con i più conosciuti Airone cenerino, Garzetta, Airone bianco maggiore e i più rari Tarabuso e Airone rosso; i trampolieri e i limicoli come il bellissimo Cavaliere d'Italia, il Chiurlo, la Pettegola, il Fratino, il Corriere grosso ecc; fra i predatori ricordiamo il Falco di palude, la Poiana, la rarissima Aquila anatraia maggiore e dove è presente il Falco pescatore. In un habitat umido, però, ci sono tutta un'altra serie di specie animali che troviamo come gli anfibi, ottimi bio-indicatori in quanto molto delicati e esigenti in termini di bontà di habitat. Qualche esempio: la Raganella, il Rospo comune, il Rospo smeraldino, il Tritone alpestre, la Salamandra pezzata, la Salamandra nera, la Salamandrina perspicillata, il Geotritone italico e tantissimi altri.
La vegetazione e la flora sono, invece, la parte più importante: se non ci fossero non si potrebbero mantenere le zone umide. Citiamo qualche esempio di specie che si possono trovare in un habitat umido: la Menta acquatica, la bellissima Ninfea, alcune piante carnivore come il genere Pinguicola e Drosera, il Ranunculus repens, l'Ibisco di palude senza contare le specie arboree e le specie di canneto che abbiamo citato sopra.
Da qui si evince che le zone umide sono scrigni di biodiversità da conservare perché grazie ad esse numerose specie animali e vegetali trovano rifugio e possono sopravvivere, pertanto è importante la Convenzione di Ramsar (il nome deriva dalla cittadina Iraniana dove fu tenuta nel 1971) che è il principale trattato che regola la conservazione delle zone umide, insieme alla Direttiva Habitat e la Direttiva Uccelli; l'Italia annovera ben 52 siti Ramsar co un totale di 60.223 ettari.

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