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sabato 14 dicembre 2013

Il bracconaggio, una delle peggiori calamità al mondo

Il bracconiere è da sempre visto da molta gente come un signore con un fucile che uccide gli animali illegalmente o con pratiche poco carine; in realtà è molto più di così, basti pensare alle migliaia di animali che vengono uccisi all'anno solo per il commercio di parti di esse. Per esempio, gli elefanti vengono uccisi a centinaia ogni anno per l'avorio, che viene venduto a circa 2.000$ al chilo nel mercato nero, soldi che vengono usati per finanziare le maggiori attività criminali della Terra, che hanno più a che vedere con il mondo dell'uomo rispetto al mondo della natura, come per esempio Al-Shebaab.
Non solo gli elefanti, i rinoceronti sono molto a rischio a causa del bracconaggio, ne restano poche migliaia in Africa, altre poche migliaia in Asia, mentre alcune specie dell'Indonesia sono già estinte: anche questi pachidermi vengono uccisi per il prezioso corno, le cui proprietà sono afrodisiache a detta di molte religioni asiatiche (baggianate comunque), addirittura alcuni vengono lasciati in vita senza corno con ferite che sanguinano copiosamente portando l'animale prima a indebolirsi e poi a morire dissanguato; come non dimenticare le tigri, ne rimangono poco più di 3200 in tutta l'Asia, un numero veramente esiguo per questi grandi felidi, che vengono uccisi per le zanne, la pelliccia e gli artigli.
Anche in Italia il bracconaggio va molto di moda, basti pensare ai numerosi esemplari di orso bruno che vengono uccisi ogni anno con bocconi avvelenati e trappole, basti pensare alle tantissime specie di uccelli che vengono catturati con pratiche illegali, soprattutto rapaci (i centri di recupero per gli animali selvatici sono pieni di esemplari impallinati) o specie rare, basti pensare alle tantissime specie marine che rimangono impigliate nelle reti da pesca illegali. Insieme a questo va inserito anche il 'bracconaggio' legale: nel 2013, infatti, è ancora permessa la caccia con i richiami vivi, numerose specie di passeriformi vengono tenuti per il resto della loro vita in gabbiette anguste, al buio (cosa che gli fa perdere la vista), vengono spennati per interrompere le mute, rimangono mutilati per i continui colpi battuti contro le gabbie. Per fortuna ci sono associazioni che fanno qualcosa per questo: la LIPU sta raccogliendo firme per presentare una petizione al Governo attuale per una proposta di legge, cioè abolire la caccia con i richiami vivi, quindi speriamo che ci riesca.

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