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domenica 14 luglio 2013

A rischio gli stock ittici

I  deputati della Commissione Pesca del Parlamento Europeo hanno votato la decisione di fornire 1,6 miliardi di  euro in sussidi per incrementare la capacità delle flotte pescherecce e diversificare le economie locali che sono state duramente colpite dal declino di questo settore. Per il WWF, mentre l'obiettivo dichiarato del sostegno è quello di aumentare la sostenibilità del settore della pesca, gli investimenti in nuove barche e attrezzature consentiranno un maggiore raggio d'azione dei pescherecci e una maggiore capacità di rimanere più a lungo in mare, consentendo ai pescatori di raggiungere anche l’ultimo pesce degli stock che si trovano lontano dai porti europei.
Questo voto non è affatto coerente con la posizione che i deputati hanno preso nel "regolamento di base", che è stato appena concordato e che guarda a una promozione di un vero e proprio aumento del numero di pesci. L'accordo ha anche omesso di fornire fondi per attuare programmi per migliorare la partecipazione delle ONG e delle altre parti interessate nella gestione della pesca e nelle misure di conservazione.

“Questo accordo riporterà la ricostituzione degli stock ittici indietro di decenni soprattutto in aree come il Mediterraneo, dove saranno spesi la maggior parte dei fondi per il rinnovo della flotta. Ai membri della Commissione per la pesca è stato chiesto di elaborare un piano che possa promuovere la pesca sostenibile nel lungo termine. Invece ora  più di 20.000 barche  saranno ammesse al finanziamento che in futuro potrebbe distruggere gli stock ittici rimanenti – dichiara il WWF - Poiché questo voto passa ora alla plenaria del Parlamento europeo, chiediamo a tutti i deputati di  porre fine a questa situazione in cui troppe barche sono a caccia di troppo poco pesce e di riassegnare i fondi per la promozione del recupero degli stock e il ripristino degli habitat.''.

La pesca sostenibile è uno dei punti cardine dell’azione WWF per UN MEDITERRANEO DI QUALITA’ , che ha l’obiettivo di coinvolgere governi, amministrazioni, cittadini e tutti gli attori del mare, nello sviluppo di un sistema di gestione integrato delle coste e degli ambienti marini, dove la salvaguardia degli ecosistemi vada di pari passo con uno sfruttamento economico sostenibile e una netta riduzione dell'inquinamento e degli impatti derivanti da attività umane quali pesca, turismo, navigazione e traffico marittimo, produzione energetica, urbanizzazione e industrializzazione costiera. 
(articolo preso dal sito ufficiale del WWF)

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